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Il Giardino

 

 

Il giardino come espressione dell’esotismo della villa

Il piccolo giardino in stile esotico, che si estendeva sui lati sud ed ovest della Villa, costituiva parte integrante dell’architettura e della decorazione dell’edificio, tanto da poterlo considerare un’estensione all’esterno delle citazioni orientaliste dell’intero apparato ornamentale. Dalla documentazione fotografica risalente all’epoca si può notare come la presenza di alberi e piante fiorite di ogni forma e dimensione costituiva una sorta di protezione naturale della villa, tanto da arricchirne il fascino. Come tutti i giardini liberty, anche quello piccolo – fiorito – di villa Argentina era caratterizzato da una notevole individualità, tipica dell’epoca, nella scelta delle piante e nella loro cura, ove si fondevano raffinatezza e considerazioni ecologiche. Lo studio delle interazioni delle varie essenze, l’attenzione per la giustapposizione del grande e del piccolo, la sensibilità per gli accostamenti della forma e del colore dei fiori e delle foglie, davano luogo ad una sottile ricercatezza d’insieme fino a creare una bellezza intrisa di esotismo e orientalità.

Al momento dei lavori di restauro il giardino era completamente invaso da piante infestanti; le roccaglie che circoscrivevano le aiuole erano quasi del tutto scomparse ed una grande palma phoenis canariensis, risalente all’epoca in cui l’immobile era adibito ad albergo, sovrastava sul lato ovest la terrazza.

L’attenta rilettura delle foto originali e del disegno presentato dalla baronessa Josepina Arboreo Mella di Sant’Elia, su progetto dell’Ing. Salvatore Sala, per l’ampliamento della villa sul lato nord, hanno consentito di ricostruire l’impianto originario del giardino, organizzato in aiuole fiorite delimitate da roccaglie al centro delle quali avevano il ruolo di protagoniste le piante di Erytrina Crista - galli di origine argentina, volute dalla proprietaria e risalenti agli anni ‘20. Le aiuole erano organizzate intorno ad un viale d’ingresso che, dall’accesso principale, conduceva al loggiato, ed a piccoli vialetti in ghiaino che consentivano di esplorare ogni particolare ed apprezzare i colori ed i profumi delle varie essenze. Il progetto di restauro del giardino storico si è avvalso della collaborazione di specifiche professionalità: un agronomo, un architetto paesaggista ed un giar- diniere esperto nel trattamento di piante storiche, tutelate per il loro valore storico-culturale.Il primo intervento ha interessato la palma phoenix canariensis che, infettata dal punteruolo rosso, è stata abbattuta ed asportata a seguito dell’ordinanza del Comune di Viareggio operando secondo il protocollo del Servizio Fitosanitario Regionale. Successivamente sono state effettuate valutazioni specifiche sullo stato di salute delle piante Erythrina crista-galli1, dell’arancio, la bouganvillea e le lagestroemie esistenti che sono state adeguatamente trattate, mentre sono state scelte con cura le piante di nuovo innesto, in modo da ricreare i colori ed i profumi del giardino liberty, voluto dalla proprietaria Francesca Racca Oytana originaria dell’Argentina.

 

Immagine del Giardino di Villa Argentina in stato d'abbandono